Diritti tv formula 1 2023 rai

Sky sport

Mentre RTL continua a detenere i diritti di trasmissione in diretta in Germania, almeno per un altro paio d’anni, l’accordo con la RAI per 9 gare in diretta e il resto dei turni in evidenza sembra essere decaduto. Motorport.com Italia riporta che la piattaforma in chiaro TV8, che fa parte della famiglia Sky, trasmetterà alcuni pacchetti, ancora da definire.

Al centro di questa discussione c’è la differenza tra le emittenti terrestri, come BBC o ITV nel Regno Unito, e quelle in chiaro, che possono essere trasmesse sulle piattaforme digitali, ma che non hanno ancora la penetrazione o la copertura delle emittenti terrestri.

In Francia, che in questa stagione ospiterà nuovamente un Gran Premio di F1 dopo una lunga pausa, Liberty Media ha concordato un pacchetto sul vettore terrestre TF1, oltre al servizio a pagamento Canal Plus, in controtendenza rispetto alla tendenza a scomparire dietro un paywall.

Nel Regno Unito ci sono molte speculazioni sulle intenzioni dei dirigenti di SKY in merito ai loro obblighi derivanti dall’accordo di esclusiva che hanno dal 2019 al 24. Questo impone loro di trasmettere il GP di Gran Bretagna. Questo prevede che il GP di Gran Bretagna venga trasmesso in diretta e gli highlights della gara su un canale in chiaro.

Programma televisivo F1

La Formula Uno deve rinnovare i contratti televisivi in cinque dei suoi mercati più importanti entro la fine del prossimo anno o rischia di perdere una cifra stimata in 350 milioni di dollari all’anno – più della metà dei suoi ricavi totali dalle trasmissioni.

I contratti sono con le emittenti di Francia, Germania, Italia, Spagna e Brasile, che è il più grande mercato singolo della F1 con 77,5 milioni di spettatori su TV Globo nel 2016. Una fonte vicina alla situazione afferma che “Globo fornisce la più grande audience a livello mondiale, non a caso visti i 210 milioni di abitanti del Brasile e il completo dominio di Globo nella televisione in chiaro. Non c’è un’alternativa valida”.

Mettere le gare dietro un paywall aumenta le entrate per la F1, che è di proprietà di Liberty Media e quotata al Nasdaq con il ticker FWONK. Tuttavia, alimenta anche la rabbia dei tifosi e fa diminuire il numero di spettatori.

Le emittenti televisive a pagamento possono spesso permettersi di superare le emittenti in chiaro perché sono ricche di canoni di abbonamento e li usano per acquistare contenuti che invogliano nuovi clienti. Poco dopo aver ottenuto le chiavi della F1 all’inizio del 2017 con un’acquisizione da 4,6 miliardi di dollari, l’amministratore delegato Greg Maffei aveva previsto che avrebbe acquisito altre emittenti televisive a pagamento. Come abbiamo riportato, Maffei ha dichiarato che Liberty ha individuato “l’opportunità di far crescere il flusso di trasmissioni. Gran parte di esso deriva dal passaggio, potenzialmente, da servizi in chiaro a servizi a pagamento competitivi”. Questo è esattamente ciò che è accaduto.

Sling tv

Essendo la gara di casa della Honda, che ha ancora una presenza nello sport in quanto contribuisce a fornire i motori alla Red Bull, la casa automobilistica potrebbe concludere la domenica festeggiando un Campionato Piloti con Max Verstappen che sembra destinato a diventare un due volte Campione del Mondo.

Se l’olandese dovesse vincere e conquistare il punto bonus per il giro più veloce, Charles Leclerc o Sergio Perez non potrebbero fare nulla per fermarlo. Ecco tutto quello che c’è da sapere prima della gara di domenica:

Suzuka ospita il Gran Premio del Giappone dal 1987 e da allora ha ospitato tutte le gare del Paese, tranne due. Il circuito fu creato da Soichiro Honda, fondatore della casa automobilistica, alla fine degli anni Cinquanta come pista di prova, ma non passò molto tempo prima che iniziassero le gare.

Si iniziò con le auto sportive e, dopo l’organizzazione del Gran Premio del Giappone sul Monte Fuji nel 1976 e nel 1977, la F1 non tardò a farsi sentire. La prima gara fu nel 1987 e i piloti dimostrarono subito la loro ammirazione.

La catastrofe si è però abbattuta nel 2014, quando Jules Bianchi ha perso il controllo della sua Marussia in condizioni di bagnato e si è scontrato con un veicolo di recupero. La gara si è svolta in ottobre e Bianchi è stato posto in coma farmacologico prima di morire nel luglio dell’anno successivo.

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