La teoria del tutto alta definizione

La grande teoria unificata

Il film si apre nell’Università di Cambridge degli anni ’60, dove Stephen studia come dottorando in cosmologia e si innamora della studentessa d’arte Jane Wilde (interpretata da Felicity Jones). Mentre la loro storia sboccia, Stephen riceve una diagnosi devastante di malattia del motoneurone e gli vengono dati solo due anni di vita. A soli 21 anni, con Jane al suo fianco, intraprende un lavoro scientifico innovativo che studia proprio ciò contro cui sta lottando: il tempo. Insieme, Stephen e Jane sfidano probabilità impossibili.

Con studi sullo spazio, il tempo e i buchi neri, il lavoro di Stephen Hawking non è per i pesi leggeri. I suoi studi permeano ogni aspetto della sua vita, compreso il suo corteggiamento con Jane. In una scena di grande impatto visivo, Stephen spiega come le stelle espellono i raggi UV osservando le coppie che ballano sotto una luce blu.

In un’altra, mentre Jane balla intorno a lui, si interroga sul “riavvolgimento dell’orologio” per ipotizzare cosa sia successo quando il tempo è iniziato. Stephen dimostra i fondamenti della fisica teorica in modo giocoso, mentre si innamora della sua futura moglie.

Come spiegherebbe la teoria del tutto?

Poiché la relatività generale descrive la struttura su larga scala, o cosmologica, dell’universo, e la teoria quantistica descrive le strutture microscopiche, o subatomiche, l’unificazione di queste teorie spiegherebbe sia il molto grande che il molto piccolo. Questa teoria viene spesso definita “teoria del tutto”.

Qual è il tema principale della teoria del tutto?

“Non ci dovrebbero essere limiti all’impegno umano. Siamo tutti diversi. Per quanto la vita possa sembrare brutta, c’è sempre qualcosa che si può fare e in cui si può avere successo. Finché c’è vita, c’è speranza”.

La teoria del tutto in fisica

RecensioneStephen Hawking… la maggior parte di voi probabilmente ha idea di chi sia, o almeno ne ha sentito parlare. È l’uomo sulla sedia a rotelle con la voce da computer. L’uomo che era in quell’episodio di Star Trek: The Next Generation, o dei Simpson, o di The Big Bang Theory. È l’uomo che ogni due mesi fa notizia dicendo cose controverse sull’intelligenza artificiale, sugli extraterrestri o sull’esistenza di Dio. Forse avete letto il suo libro “Breve storia del tempo” o avete visto l’omonimo documentario di Errol Morris. Alcuni di voi sapranno anche che a Stephen fu diagnosticata la SLA – o morbo di Lou Gehrig – mentre era al college nel 1963 e che gli furono dati due anni di vita, eppure ha continuato a diventare professore lucasiano di matematica all’Università di Cambridge, a contribuire in modo significativo alla nostra comprensione delle singolarità gravitazionali (alias buchi neri) e che ancora oggi è vivo e lavora alle sue teorie. Ma chi è veramente? Chi è l’essere umano dietro quella voce unica?

La teoria del tutto di James Marsh racconta il lato personale della vita di Stephen. È basato sul libro di memorie “Travelling to Infinity: My Life with Stephen” scritto dalla sua ex moglie, Jane Wilde Hawking. Sebbene sia ovviamente una drammatizzazione, il film è una storia onestamente raccontata che documenta l’incontro e il matrimonio trentennale di Stephen e Jane, sia nei momenti belli che in quelli brutti. A far volare il film sono le interpretazioni di Eddie Redmayne e Felicity Jones. Redmayne è inquietante nel modo in cui riesce a esemplificare non solo le manifestazioni fisiche della SLA, ma anche le piccole sfumature di movimento e di gesto che rivelano la personalità di Stephen: il luccichio malizioso degli occhi, il più piccolo movimento di un sopracciglio. Ho ammirato il vero Hawking per tutta la mia vita adulta, e ci sono momenti in cui guardando questo film ci si dimentica di avere davanti un attore. Redmayne riesce a incarnare Hawking in modo straordinario. Anche la Jones brilla in un ruolo che avrebbe potuto essere facilmente messo in ombra, ma non lo fa. L’attrice dà alla sua Jane tutta la misura della devozione e della forza strazianti della sua interpretazione. Aiuta anche il fatto che questi due attori abbiano una grande chimica sullo schermo. La teoria del tutto non è appariscente, ma è uno sguardo intimo e coinvolgente su una collaborazione davvero unica, tenuta insieme dall’amore – in tutte le sue sfumature – da una profonda amicizia e dalla pura forza di volontà.

Gioco della teoria del tutto

Negli anni ’60, lo studente dell’Università di Cambridge e futuro fisico Stephen Hawking (Eddie Redmayne) si innamora della collega Jane Wilde (Felicity Jones). A 21 anni, Hawking scopre di avere una malattia del motoneurone. Nonostante ciò, e con Jane al suo fianco, inizia un ambizioso studio sul tempo, di cui gli rimane ben poco, secondo il suo medico. Lui e Jane sfidano terribili probabilità e aprono nuovi orizzonti nel campo della medicina e della scienza, ottenendo più di quanto entrambi potessero immaginare.

La teoria del tutto film completo

In questa serie di conferenze cercherò di dare una panoramica di quella che pensiamo sia la storia dell’universo, dal big bang ai buchi neri. Nella prima lezione passerò brevemente in rassegna le idee passate sull’universo e come siamo arrivati al nostro quadro attuale. Questa potrebbe essere definita la storia della storia dell’universo.

Nella seconda lezione descriverò come le teorie della gravità di Newton e di Einstein abbiano portato alla conclusione che l’universo non poteva essere statico, ma doveva espandersi o contrarsi. Questo, a sua volta, implicava che doveva esserci stato un momento, tra i dieci e i venti miliardi di anni fa, in cui la densità dell’universo era infinita. Questo è il cosiddetto big bang. Sarebbe stato l’inizio dell’universo. Nella terza lezione parlerò dei buchi neri. Questi si formano quando una stella massiccia o un corpo ancora più grande collassa su se stesso sotto la propria forza di gravità. Secondo la teoria generale della relatività di Einstein, chiunque sia così sciocco da cadere in un buco nero sarà perduto per sempre. Non potrà più uscire dal buco nero. La storia, per quanto li riguarda, si concluderà con una singolarità. Tuttavia, la relatività generale è una teoria classica, cioè non tiene conto del principio di indeterminazione della meccanica quantistica.